Lia
Errico

Pugliese di nascita, vive in Piemonte dove si è laureata in biologia. Ha ereditato dalla madre e da un bisnonno pittore affermato in Calabria l’amore per l’arte e la manualità, che ha esercitato nel tempo libero dal lavoro di insegnante di scienze matematiche nella scuola media e dagli impegni familiari (sposata, ha due figli e due nipoti).

Ha seguito vari corsi di maestri pittori quali Perugia e Pellarini, sviluppando varie tecniche (olio, acrilico, acquerello, tecniche miste); quella che utilizza più volentieri è l’acrilico, spesso acquerellato.

Ha partecipato a varie collettive locali e a una personale a Torino con la maestra Pellarini.

Ha vinto il primo premio al 3° concorso di pittura estemporanea “Edoardo d’Avella” dal tema: “In bicicletta alla Precettoria”.

Predilige la figura umana con soggetti dagli abiti multicolori, con stoffe e drappi in cui si avvolgono i corpi uniti delle madri e dei figli, raffigurati con tocco fresco e leggero di pennello. Sono varianti dell’iconografia classica della Madonna con bambino. I volti risplendono luminosi e l’espressione è data dai grandi occhi spalancati, volutamente cerchiati dal colore nero, che individua, colloca e costruisce le forme.

La ricerca della pittura s’inoltra su un rapporto sempre più complesso tra le funzioni della pittura con documentazione personale della realtà e il significato dell’opera reso con passione gioiosa nella ricerca di una verità reale, anche se trasognata.

I soggetti sono vari, come nella serie di soggetti musicali o figure e scene provenienti da una cultura non occidentale, Africa e Asia... (tratto dal commento della critica d’arte Ivana Mulatero).